Regolarmente
politici di ogni colore lanciano appelli ai giovani ad interessarsi
alla cosa pubblica: cinque anni fa ha raccolto questo invito e dall’anno
scorso siedo in Consiglio comunale a Magliaso. Anche qui sento inviti
ai giovani a votare e ad entrare in politica. Purtroppo queste restano
spesso parole dette per farsi belli ma non sentite davvero.
La
realtà è infatti un’altra. Spesso un giovane siede in CC solo per
alzare la mano e votare come chiede il partito, senza avere diritto di
parola, ufficialmente perché deve prima capire i meccanismi. In realtà,
per poter parlare deve pensarla come i “grandi”.
Ho la
fortuna di far parte di un gruppo che dà spazio a tutti i suoi membri;
purtroppo dall’esterno si cerca di tarparci le ali. Ecco due esempi di
un immobilismo politico preoccupante, di un’opposizione sistematica
senza alcuna giustificazione se non quella che la proposta non arriva
da un partito storico ma da un’area politica scomoda, cioè dal gruppo
Lega-UDC-Indipendenti. Si tratta di proposte per niente ideologiche, ma
dettate dalla sola volontà di agire per il cittadino.
In
applicazione della legge sull’informazione e sulla trasparenza, abbiamo
chiesto di informare i cittadini sulle principali decisioni prese dal
CC e dal Municipio, tramite comunicati stampa o pubblicazione agli albi e
sul sito di un estratto delle risoluzioni municipali, naturalmente
senza i dettagli sulla votazione. Ciò avviene già in numerosi comuni.
Ebbene, il Municipio rispondeva che il cittadino non chiede una maggiore
informazione, che si accontenta di delegare il proprio potere a chi
amministra il comune, che è preferibile una divulgazione mediatica di
basso profilo e che i problemi vanno risolti in casa propria. Inoltre,
ciò comporterebbe del lavoro aggiuntivo eccessivo per gli impiegati del
comune, che magari non hanno nemmeno le conoscenze tecniche del web per
mettere in pratica le nostre richieste: “Non si può pensare e
pretendere che si possa fare fronte a tutte le possibili richieste e
desideri nell’ambito amministrativo-gestionale che giungono dai banchi
del Legislativo o dal singolo cittadino”!
Il
secondo esempio riguarda i giovani votanti. Il progetto Easyvote della
Federazione dei Parlamenti dei giovani ad ogni votazione elabora un
libretto di spiegazioni semplificate, destinato ai giovani fino ai 25
anni. Ogni comune può abbonarsi a questo servizio alla modica cifra
annuale di CHF 2.90 per giovane e inviare il libretto assieme al
materiale di voto. Abbiamo quindi chiesto di prendere in considerazione
questa possibilità. Pur dandoci ragione sulla necessità di portare i
giovani alle urne, dimostrata anche tramite delle statistiche sulle
votazioni 2013 che indicano come solo un giovane del comune su tre vada a
votare, il Municipio ha bocciato la proposta, senza giustificazioni,
se non menzionando vagamente che esistono già i libretti informativi
della Confederazione o del Cantone e che internet offre molte
possibilità di informarsi. Perché non tentare comunque con Easyvote? Un
solo giovane in più che vota sarebbe un successo! Purtroppo,
rispondere negativamente è sempre più facile che fare qualcosa di
concreto!
Non
condivido la proposta di limitare gli anni delle cariche politiche, ma
sono convinto che dopo un certo numero di anni la spinta propositiva di
un politico si esaurisca, com’è normale che sia, e che a quel punto
egli debba lasciare spazio a forze fresche, non tanto in termini di età
quanto di voglia di fare e di portare proposte nuove.
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