Il
prossimo 21 maggio saremo chiamati a votare sulla modifica della Legge di
applicazione della legge sulla protezione dell’ambiente, che introduce quella
che comunemente è chiamata “tassa sul sacco”. L’obiettivo è di uniformare il
sistema di copertura dei costi a livello cantonale, con una tassa base che
copra i costi fissi e una tassa causale che copra i costi di smaltimento
secondo il principio “chi inquina paga”, sancito dalla legge federale e
confermato da una sentenza del Tribunale federale del 2011.
Questo
punto in particolare deve far capire che se anche la modifica di legge in
votazione dovesse essere bocciata, l’obbligo di introdurre la tassa sul sacco
rimarrebbe per tutti i Comuni ticinesi. In caso di no, ci si ritroverebbe ai
piedi della scala.
Facendo
un paio di calcoli, quella che di primo acchito sembra una nuova tassa in
realtà non è tale: si tratta invece di una modifica di un sistema esistente,
poco equo, di cui potranno beneficiare i cittadini virtuosi. La modifica ha
anche un occhio di riguardo al “sociale”: per determinate categorie di utenti sarà
data la facoltà ai Comuni di introdurre delle facilitazioni di carattere
sociale. Detto in parole povere, si potrà prevedere la fornitura di un certo
quantitativo di sacchi gratuiti per le famiglie con bambini piccoli o per
anziani.
Il
Dipartimento del territorio, su richiesta dei Comuni, ha elaborato delle stime
per quei Comuni che conoscono ancora solo la tassa base. Per quel che concerne
il mio Comune, Magliaso, la tassa base dovrebbe attestarsi attorno ai 130
franchi per famiglia, rispetto ai 250 franchi attuali. Ognuno potrà poi
aggiungere il costo dei sacchi in base al proprio consumo, con un prezzo che
varierà tra 1.10 e 1.30 frs per un sacco da 35l. Il risparmio, seppur non
esagerato, è evidente. Ne beneficeranno sia l’ambiente che le tasche dei
cittadini!
Ovviamente,
per permettere ai propri cittadini di separare maggiormente i rifiuti che
possono essere riciclati, i Comuni dovranno però fare la loro parte, creando le
giuste condizioni affinché ciò avvenga. In particolare, andrà data la
possibilità di separare anche i vari tipi di plastiche non PET e l’umido, come
già sperimentato in alcuni Comuni ticinesi, in modo che questi rifiuti non
finiscano nel normale sacco degli RSU. Gli ecocentri andranno resi fruibili in
misura maggiore; in alternativa andrà sviluppata una rete di ecopunti
accessibili in ogni orario del giorno dove separare quanto potrà essere
riciclato, in modo da poter applicare fino in fondo il principio “chi inquina
paga”.
Luca
Paltenghi
Municipale
Lega-UDC Magliaso