venerdì 12 maggio 2017

Un sì per l’ambiente e per le tasche dei cittadini

Il prossimo 21 maggio saremo chiamati a votare sulla modifica della Legge di applicazione della legge sulla protezione dell’ambiente, che introduce quella che comunemente è chiamata “tassa sul sacco”. L’obiettivo è di uniformare il sistema di copertura dei costi a livello cantonale, con una tassa base che copra i costi fissi e una tassa causale che copra i costi di smaltimento secondo il principio “chi inquina paga”, sancito dalla legge federale e confermato da una sentenza del Tribunale federale del 2011.
Questo punto in particolare deve far capire che se anche la modifica di legge in votazione dovesse essere bocciata, l’obbligo di introdurre la tassa sul sacco rimarrebbe per tutti i Comuni ticinesi. In caso di no, ci si ritroverebbe ai piedi della scala.
Facendo un paio di calcoli, quella che di primo acchito sembra una nuova tassa in realtà non è tale: si tratta invece di una modifica di un sistema esistente, poco equo, di cui potranno beneficiare i cittadini virtuosi. La modifica ha anche un occhio di riguardo al “sociale”: per determinate categorie di utenti sarà data la facoltà ai Comuni di introdurre delle facilitazioni di carattere sociale. Detto in parole povere, si potrà prevedere la fornitura di un certo quantitativo di sacchi gratuiti per le famiglie con bambini piccoli o per anziani.
Il Dipartimento del territorio, su richiesta dei Comuni, ha elaborato delle stime per quei Comuni che conoscono ancora solo la tassa base. Per quel che concerne il mio Comune, Magliaso, la tassa base dovrebbe attestarsi attorno ai 130 franchi per famiglia, rispetto ai 250 franchi attuali. Ognuno potrà poi aggiungere il costo dei sacchi in base al proprio consumo, con un prezzo che varierà tra 1.10 e 1.30 frs per un sacco da 35l. Il risparmio, seppur non esagerato, è evidente. Ne beneficeranno sia l’ambiente che le tasche dei cittadini!
Ovviamente, per permettere ai propri cittadini di separare maggiormente i rifiuti che possono essere riciclati, i Comuni dovranno però fare la loro parte, creando le giuste condizioni affinché ciò avvenga. In particolare, andrà data la possibilità di separare anche i vari tipi di plastiche non PET e l’umido, come già sperimentato in alcuni Comuni ticinesi, in modo che questi rifiuti non finiscano nel normale sacco degli RSU. Gli ecocentri andranno resi fruibili in misura maggiore; in alternativa andrà sviluppata una rete di ecopunti accessibili in ogni orario del giorno dove separare quanto potrà essere riciclato, in modo da poter applicare fino in fondo il principio “chi inquina paga”.

Luca Paltenghi

Municipale Lega-UDC Magliaso

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