sabato 6 aprile 2013

Interpellanza - Quattro corsie? Magliaso non è un'autostrada!

Magliaso, 6 aprile 2013

Onorevole signor Sindaco,
onorevoli signori Municipali,

Premessa

Il nostro Comune è confrontato ormai da decenni con l’annoso problema del traffico, con l’attraversamento del paese da parte della strada cantonale che ha letteralmente spazzato via il centro e cancellato la piazza. Fintanto che non verrà realizzata una galleria di aggiramento il paese resterà spezzato in due.
In (impaziente) attesa che ciò avvenga, nel Programma d’agglomerato del Luganese di seconda generazione (PAL2) si parla di varie misure urgenti da attuare a breve termine nel Basso Malcantone per alleviare la situazione. In particolare, si cita il potenziamento delle rotonde di Caslano e Magliaso e il raddoppio delle corsie tra le due rotonde, per un costo stimato a CHF 6'800'000.

Da informazioni in nostro possesso, questa misura è contenuta in un documento discusso nel corso del mese di novembre 2012 dalla Commissione regionale dei trasporti del Luganese (CRTL), unitamente ad altre misure quali la posa di semafori in due punti diversi a Caslano e ad alcuni interventi a Ponte Tresa. Nel corso della riunione, sarebbe già stata accolta la proposta di preparazione di un bando di concorso per un progetto di massima e di attribuzione di un mandato per i lavori.

Dubbi sarebbero però stati sollevati sulla possibilità di rendere più fluido il traffico sulla tratta compresa tra le rotonde di Magliaso e di Caslano, tanto che un secondo studio sulla reale efficacia di queste misure sarebbe stato attribuito ad uno studio d’ingegneria d’oltralpe. Dubbi che ha anche chi scrive, in quanto si tratta unicamente di 400 metri di strada cantonale che conta circa 5 km tra Agno e Ponte Tresa. Ricordo che si registrano mediamente circa 30'000 passaggi giornalieri sulla Via Cantonale e altri 9'000 passaggi sulla Via San Giorgio che sbocca proprio alla rotonda di Magliaso.

Trattandosi di una strada di valenza internazionale, e dato il continuo aumento del traffico locale e frontaliero, è lecito chiedersi se questa misura serva realmente agli automobilisti oppure se peggiorerà ulteriormente la qualità di vita degli abitanti di Magliaso, trasformando la strada in una sorta di autostrada.
Inoltre, secondo voci insistenti, il raddoppio delle corsie tra le rotonde di Caslano e Magliaso, sarebbe anche da ricondurre alla possibile costruzione di un centro commerciale (Coop?) nei terreni di fronte al Mc Donald’s e alla stazione di servizio Autop, dopo l’abbandono del progetto da parte di Lidl, il che genererebbe del traffico supplementare.


Alla luce di questa premessa, avvalendoci della facoltà data dagli art. 66 LOC e 28 ROC, sottoponiamo al lodevole Municipio la seguente

Interpellanza

1. Quale posizione ha espresso il Municipio in merito alle misure riguardanti Magliaso in occasione della pubblicazione del PAL2 ad inizio 2012?
2. In occasione della riunione della CRTL del novembre 2012, quale posizione ha preso sulle misure che toccano il nostro Comune?
3. Crede realmente che queste misure servano a rendere più fluida la situazione o si tratta solo di palliativi?
4. In caso di realizzazione di due corsie supplementari tra le rotonde di Caslano e Magliaso, il nostro Comune sarebbe chiamato a contribuire finanziariamente? Se sì, in che misura?
5. Nel caso dovesse finalmente essere costruita una galleria che aggiri il paese di Magliaso, i terreni espropriati per raddoppiare le corsie verrebbero restituiti ai precedenti proprietari?
6. Non ritiene che debbano essere prese anche delle misure di contenimento del traffico sulla via San Giorgio, o perlomeno volte a garantire una migliore sicurezza ai pedoni (in particolare per l’attraversamento della strada all’intersezione con Via Robbiolo e Via Chiesa)?
7. Qual è la situazione attuale in merito alla possibile costruzione di un centro commerciale nei terreni di fronte al Mc Donald’s e alla stazione di servizio Autop e cosa cambierebbe con la futura circonvallazione?




Con i migliori saluti.

Per il Gruppo Lega-UDC-Ind.

Luca Paltenghi, Marco Burkhard, Paola De Gaudenzi

Interpellanza - A scuola “Meglio a piedi”

Magliaso, 6 aprile 2013

Onorevole signor Sindaco,

onorevoli signori Municipali,



“Il 30 gennaio scorso il Consiglio di Stato, su proposta del DECS, ha deciso di rinnovare per il periodo gennaio 2013-dicembre 2015 il credito quadro di 300mila franchi a favore dei Comuni ticinesi per incentivare la realizzazione di Piani di mobilità scolastica”.

Questo paragrafo è contenuto in una lettera inviata dal DECS ai Municipi di tutti i comuni ticinesi ad inizio febbraio 2013 ed è riferita al progetto denominato “Meglio a piedi” volto ad incentivare la mobilità lenta e sostenibile nel tragitto casa-scuola, che si avvale anche di una persona che funge da coordinatrice a livello cantonale (maggiori informazioni su www.meglioapiedi.ch). Finora, sono una trentina i Comuni che hanno già aderito, mentre altri stanno sviluppando il proprio Piano di mobilità scolastica (PMS).

Anche Magliaso è confrontato alla realtà di genitori che per praticità, rapidità o pigrizia accompagnano i figli a scuola con la propria automobile, spostandosi anche solo per poche centinaia di metri e andando a contribuire all’aumento del traffico già presente a tutte le ore sulle strade principali. Progetti quali il “pedibus” sono stati creati in passato ma non si sono protratti nel tempo.

Ecco quindi che un progetto come “Meglio a piedi” fortemente sostenuto (anche finanziariamente) dal Cantone può fornire un’ottima soluzione per incentivare lo spostamento a piedi lungo il tragitto casa-scuola dei bambini, sensibilizzandoli allo stesso modo ad un agire corretto lungo le strade e ad un uso intelligente dell’automobile (quest’ultimo principio validissimo anche per i genitori). L’introduzione della “Zona 30” in paese nel corso di questa primavera costituisce poi un ulteriore stimolo alla creazione di un PMS, anche alla luce del fatto che contrariamente a quel che si pensa, il pedone non ha la precedenza.

Alla luce di queste considerazioni, avvalendoci della facoltà data dagli art. 66 LOC e 28 ROC, sottoponiamo al lodevole Municipio la seguente



Interpellanza


  1. Condivide i principi dei PMS e se sì, si è già attivato per un’introduzione di un PMS anche a Magliaso?
  2. Se no, intende farlo a breve? In caso di risposta negativa, per quale motivo?
  3. Reputa possibile introdurre un PMS a Magliaso già per l’inizio dell’anno scolastico 2013-2014?



Con i migliori saluti.



Per il Gruppo Lega-UDC-Ind.



Luca Paltenghi


Marco Burkhard, Paola De Gaudenzi

lunedì 11 marzo 2013

CC Magliaso: intensa attività del Gruppo Lega-UDC-Ind.

Nel corso del 2013, il Gruppo Lega-UDC-Ind. di Magliaso ha depositato già diversi interventi in Consiglio comunale. Si tratta di due interpellanze e una mozione.
La prima interpellanza chiedeva che il Municipio si dotasse di una base legale in merito al lieve aumento dei costi dei sacchi dei rifiuti ufficiali venduti all’ecocentro. Infatti, il Regolamento sui rifiuti non è attuale e un’ordinanza per il sistema sperimentale non esiste. Dopo aver contattato la Sezione Enti locali del Cantone, abbiamo deciso di non fare ricorso e di limitarci ad un’interpellanza, per non far cadere il sistema sperimentale, da noi condiviso, e sperando in un gesto di buona volontà da parte del Municipio. Purtroppo nella sua risposta in CC il Municipio si è limitato a rinfacciarci di non voler capire il sistema sperimentale in vigore, stimando che non vi sia la necessità di una base legale. Nuovamente contattata, la SEL ha ribadito la necessità di una base legale per il sistema in vigore, informandoci della possibilità di scriverle in modo che essa possa invitare il Comune a conformarsi alla legge. Abbiamo escluso tale possibilità, perché al di là della risposta ottenuta in CC, siamo sicuri che il Municipio ha recepito il messaggio: il suo operato è sotto controllo e dovrà agire nella legalità, perché il Comune non è l’orticello dietro casa!
Una nostra seconda interpellanza chiedeva inoltre al Comune più trasparenza e più informazione in numerosi ambiti della vita comunale. In particolare si chiedeva al comune di informare la popolazione tramite un bollettino comunale e tramite comunicati stampa inviati ai media in merito alle principali decisioni del CC. Si chiedeva poi di pubblicare sul sito tutti gli atti legati al CC (interrogazioni, interpellanze, mozioni, rapporti commissionali) e i nominativi dei rappresentanti comunali nelle varie commissioni di nomina municipale, in consorzi ed enti. La risposta data lasciava intravvedere una leggera apertura, perlomeno per quando riguarda il sito internet. In effetti, pochi giorni dopo il sito veniva aggiornato e le nostre richieste accolte in buona misura. Abbiamo poi saputo che il Municipio ha deciso di cambiare strategia informando i media tramite comunicati stampa, invece di attendere che siano i media a contattare la Cancelleria per avere informazioni. Merito della nostra interpellanza dai toni forti, ma che sono serviti allo scopo!
Durante la seduta di CC del 4 febbraio 2013, il nostro Gruppo ha poi depositato una mozione in materia di aggregazioni. Non intendiamo proporre un’aggregazione tout court, ma chiediamo semplicemente che Magliaso si chini sulla tematica, tramite la creazione di una commissione speciale aggregazioni e con il coinvolgimento della popolazione (sondaggio, serata pubblica,…). È importante che si discuta di questo tema, in particolare ora che in altri comuni malcantonesi (Agno, Vernate) sono state depositate mozioni analoghe e che anche i Sindaci della regione hanno dato luce verde ad una discussione in tutti i Municipi malcantonesi. Se un domani l’ipotesi aggregativa verrà portata avanti, tramite aggregazioni a tappe nella regione, Città Malcantone o aggregazione con Lugano, è importante farsi trovare preparati e giocare al meglio le nostre carte, non attendendo passivamente una decisione come è il caso attualmente per la polizia di prossimità.

Luca Paltenghi, consigliere comunale

lunedì 4 febbraio 2013

Aggregazioni nel Malcantone: Magliaso scelga la sua direzione

N.B. A complemento di quanto indicato nel testo riportato di seguito, preciso che con 14 voti contro 4 il Consiglio comunale ha deciso di demandare la mozione alla commissione petizioni, invece che ad una commissione ad hoc come da noi richiesto data l'importanza del tema...
Riporto inoltre l'articolo-intervista apparso su Ticinonews.

Magliaso, 4 febbraio 2013




Egregi signori Municipali; Presidente, colleghe e colleghi Consiglieri comunali



Avvalendosi della facoltà data dagli art. 67 LOC e 29 ROC, nonché dalla Legge sulle aggregazioni e separazioni dei comuni (LAggr) del 16 dicembre 2003, che consente anche ai Legislativi comunali di presentare istanza al Consiglio di Stato per l’avvio di una procedura per uno studio d’aggregazione, i sottoscritti Consiglieri comunali presentano la



MOZIONE


Denominata:

Aggregazioni nel Malcantone: Magliaso scelga la sua direzione



volta ad approfondire la tematica di eventuali aggregazioni di Magliaso con altri Comuni vicini.

Conformemente all’iter procedurale previsto dalla LOC e dal RALOC chiedono che la stessa venga demandata seduta stante ad una “Commissione speciale aggregazioni” e al Municipio per preavviso.




Premessa

A mente degli scriventi Consiglieri comunali, a Magliaso non è mai stata approfondita la tematica delle aggregazioni, perlomeno non pubblicamente, in quanto finanziariamente il Comune gode di buona salute. Questa situazione non è chiaramente uno stimolo, soprattutto se i comuni limitrofi hanno tutti finanze meno floride e moltiplicatori più elevati; ciò non deve comunque essere l’unico criterio di valutazione.

Nel corso degli ultimi tempi, numerosi sono stati i casi di possibili o avvenute aggregazioni comunali: pensiamo ai nuovi comuni di Lugano, Mendrisio e Terre di Pedemonte, oppure al “matrimonio” che si apprestano a concludere i 17 comuni del Bellinzonese, senza dimenticare l’iniziativa popolare “Avanti con le nuove città di Locarno e Bellinzona” che, senza voler disquisire qui della sua costituzionalità, chiede l’aggregazione dei comuni del Locarnese e del Bellinzonese.

Anche nella nostra regione, il Malcantone, sembrano essersi risvegliate delle discussioni in merito a possibili aggregazioni, dopo la nascita del comune di Alto Malcantone, delle aggregazioni di Bioggio e il fallimento delle aggregazioni nel Medio Malcantone e di Manno con Alto Malcantone. Infatti, a Vernate, nel mese di novembre 2012 è stata depositata una mozione firmata da tutti i 21 Consiglieri comunali, volta ad approfondire un’aggregazione dei comuni del Malcantone. A dicembre 2012, ad Agno è stata poi depositata una mozione analoga firmata da nove Consiglieri comunali che chiede la creazione di una Commissione speciale sulle aggregazioni, nella quale tra le varie opzioni indicate vi è anche quella di un’aggregazione con Magliaso.

Da fonte affidabile, siamo venuti a conoscenza che la Sezione degli Enti locali del Canton Ticino ha già “nel cassetto” ben due progetti di aggregazione per il Malcantone, che attendono solo un segnale da parte della nostra regione. Il primo progetto prevede un’aggregazione di tutti i comuni in una “Città Malcantone” di 23'000 abitanti, il secondo prevede la creazione di due comuni (sponda destra e sponda sinistra della Magliasina).




I pro e i contro di un’aggregazione


Senza volere essere esaustivi in questa sede, riteniamo importante menzionare brevemente i pro e i contro di un’aggregazione.

La tendenza in Ticino, così come nella Confederazione (pensiamo ai Cantoni di Glarona, Friborgo, Grigioni o Lucerna) sembra essere quella di ridurre costantemente il numero di comuni, per differenti ragioni. Il Ticino nel 1990 era composto ancora da 247 comuni, oggi si sono ridotti a 147.

Lugano e Mendrisio, come menzionato in precedenza, hanno assunto il ruolo di apripista; ora che anche il Bellinzonese si sta muovendo in questa direzione, il Ticino si sta dirigendo verso la creazione di poli più grandi numericamente e più forti finanziariamente: nel dialogo con i partner cantonali e federali sono atout che non vanno sottovalutati. In particolare, per la risoluzione dei problemi regionali è senz’altro più utile che il Cantone abbia quale controparte meno Comuni ma con più forza contrattuale, piuttosto che una miriade di piccole realtà comunali contigue ma spesso con idee diametralmente opposte. Pensiamo all’annosa problematica del traffico e della circonvallazione nel Malcantone, che per lungo tempo è stata ferma a causa di continui dissidi regionali, oppure alla realizzazione di importanti opere come la futura rete tram.

Anche la difficile situazione economica attuale, con l’aggiungersi dei continui riversamenti di oneri dal Cantone ai Comuni, richiede una razionalizzazione nella gestione dei servizi e delle infrastrutture, con la creazione di infrastrutture regionali che vadano a beneficio del Cittadino, senza che questi ne abbia un aggravio in termini di imposizione fiscale. Già nello studio della Sezione degli Enti locali del Dipartimento delle Istituzioni “Il Cantone ed i suoi comuni - l'esigenza di cambiare” del 1998 si rilevava che a Magliaso vi era una dotazione in servizi e infrastrutture limitata che lo situava in una fascia di comuni intermedia. Seppure migliorata, la situazione attuale resta probabilmente comunque discreta.

Da sottolineare inoltre la crescente difficoltà nel reperire candidati validi e motivati a mettersi a disposizione per la gestione della cosa pubblica e diffusa un po’ in tutti i partiti e i Comuni, soprattutto quelli più piccoli, con il rischio anche di elezioni tacite.

Quanto agli aspetti negativi di un’aggregazione, occorre senz’altro prestare attenzione alle resistenze dei Cittadini, preoccupati dalla perdita di identità del Comune, dalla lontananza dei futuri quartieri dal centro del nuovo Comune e dalla centralizzazione dei servizi comunali. Nel caso del Malcantone va senz’altro tenuta in considerazione la grande differenza che sussiste tra l’Alto Malcantone, che mantiene ancora le sue caratteristiche rurali, e il Basso Malcantone, più a vocazione industriale e residenziale. Un processo aggregativo che comprenda tutto il Malcantone appare dunque al momento difficile. Un Malcantone composto da diversi poli comunali potrebbe essere una strada più percorribile: ciò porterebbe Magliaso verso un ipotetico comune del Basso Malcantone.


Scopo della mozione

La presente mozione ha lo scopo di lanciare il tema anche nel Comune di Magliaso, dando avvio formale alle azioni necessarie alla valutazione di tutte le possibilità aggregative che offre la nostra regione. I tempi per la realizzazione di aggregazioni sono relativamente lunghi, per cui è necessario muoversi con largo anticipo. Il momento è sicuramente quello giusto dato il rilancio della tematica in altri comuni malcantonesi. Anche i Sindaci del Malcantone dovrebbero discutere un’entrata in materia sul tema nel corso della loro prossima riunione, che porterebbe la tematica sul tavolo di tutti i Municipi. Tergiversare ora potrebbe essere fatale per Magliaso, perché se il processo aggregativo nel Malcantone prendesse slancio, il nostro Comune si troverebbe isolato e magari a dover accettare “quel che passa il convento”, tramite un’aggregazione coatta che poco ha a che vedere con la democrazia, oppure con ipotetiche nuove iniziative popolari come quella menzionata in precedenza.

Data l’importanza e la complessità del tema, è necessario che il Consiglio comunale nomini seduta stante una commissione ad hoc che analizzi la presente mozione secondo i tempi e i modi previsti dalla Legge.

Nella fase di studio è essenziale il coinvolgimento il prima possibile della cittadinanza, esponendo tutte le opzioni sul tavolo, dall’aggregazione con i comuni limitrofi o con molti più Comuni del Malcantone, fino al proseguimento nella “via solitaria”. Il coinvolgimento va effettuato tramite un sondaggio consultivo e una serata pubblica in cui siano presenti tutti gli attori (Cantone, rappresentanti di Magliaso e eventualmente di comuni limitrofi, favorevoli e contrari all’aggregazione).



Conclusione

Per i motivi esposti in precedenza i sottoscritti Consiglieri comunali chiedono che il Consiglio comunale di Magliaso decida:
1. La presente mozione è accolta

2. La “Commissione speciale aggregazioni” avrà il compito di proporre a Municipio e Consiglio Comunale un “modus operandi” e di avviare uno studio su possibili aggregazioni.



Cordiali saluti.



Per il Gruppo Lega-UDC-Ind.

Luca Paltenghi (primo firmatario)

Paola De Gaudenzi, Daniele Bernasconi, Marco Burkhard

sabato 12 gennaio 2013

Interpellanza – Il Municipio agisca nella legalità!

12 gennaio 2013
Onorevole signor Sindaco,
Onorevoli signori Municipali

Premessa
Lo scorso 20 dicembre 2012, il comune di Magliaso pubblicava sulla propria pagina internet un comunicato dal seguente tenore:
Su richiesta del sottoscritto primo firmatario, il segretario comunale precisava che l'aumento riguardava il rotolo di dieci sacchi dei rifiuti da 17l (passato da CHF 0.90 a CHF 1.10) e i rotoli da dieci sacchi da 35l (passato da CHF 1.00 a CHF 1.20). L'aumento segue le condizioni del mercato, mentre restano invariati i prezzi dei sacchi da 60l e da 110l.
Quanto alla necessità di una base legale (ordinanza municipale o semplice decisione municipale?), veniva precisato che il nostro comune si trova in fase sperimentale (verosimilmente ancora per l'anno in corso) e che il Municipio ha chiesto ed ottenuto la collaborazione fattiva da parte della popolazione per la sperimentazione del sistema di sacchi dei rifiuti ufficiali. In seguito, verrà modificato il Regolamento per il servizio raccolta ed eliminazione dei rifiuti del 18 dicembre 1996, con la fissazione dei prezzi nella relativa ordinanza municipale.
Precisiamo che sia il sistema sperimentale che la vendita a prezzi di mercato non vengono qui contestati.
Volendo approfondire la questione, in data 21 dicembre 2012 il sottoscritto primo firmatario ha preso contatto con la Sezione enti locali (SEL) del Canton Ticino e discusso con una giurista, la quale ha espresso la sua convinzione che la decisione di aumentare i prezzi dei sacchi dei rifiuti ufficiali avrebbe dovuto essere pubblicata mediante ordinanza municipale. Una sua assenza quindi, come nel caso presente, denota una mancanza palese di una base legale! Il ragionamento alla base di ciò è che, seppure non venduti a prezzi maggiorati, i cittadini sono tenuti ad acquistare unicamente i sacchi ufficiali per smaltire i loro rifiuti, pena una multa.
È risaputo che se un singolo cittadino può agire liberamente, purché la legge non disponga altrimenti, tale discorso non vale per un ente pubblico, tenuto ad agire solo se la legge glielo permette.
Rileviamo che la stesso discorso vale inoltre anche per i prezzi dei sacchi dei rifiuti ufficiali fissati all'inizio della fase sperimentale a fine 2011 e non precisati in un’ordinanza.
Al nostro Gruppo si è dunque posta la questione di un eventuale ricorso al Consiglio di Stato entro 15 giorni dalla pubblicazione della decisione del Municipio, ferie giudiziarie escluse, per l'annullamento della stessa.
Con un gesto di buona volontà politica, nessun ricorso è stato inoltrato da parte nostra per i seguenti motivi:
  • È meglio cercare di risolvere i problemi “in famiglia”, considerato il fatto che per farlo occorre semplicemente che il Municipio inserisca la sua decisione in un'ordinanza. Questa soluzione eviterebbe un conflitto tra il nostro Gruppo e il Municipio, con relativo dispendio di tempo e risorse per entrambi.
  • Un ricorso, il cui accoglimento sarebbe stato certo, avrebbe portato all'annullamento della decisione di aumento dei prezzi e di fatto del sistema sperimentale stesso con la relativa statistica dei sacchi venduti, oppure ad un sistema sperimentale con i sacchi offerti dal Comune ai cittadini, invece che venduti. Tutto questo in attesa di una base legale.
  • Nel caso il Municipio non accogliesse le proposte contenute nella presente interpellanza, potremo sempre rivolgerci alla SEL affinché esso ottemperi ai suoi doveri, fissando i prezzi dei sacchi in una base legale e permettendo ai cittadini di esercitare i propri diritti.
Da ultimo, sottolineiamo che dal colloquio telefonico menzionato precedentemente è emerso che una fase sperimentale di così lunga durata sembra comunque poco giustificata.

Alla luce di questa premessa, avvalendoci della facoltà data dagli art. 66 LOC e 28 ROC, ci permettiamo quindi di sottoporre al lodevole Municipio la seguente

Interpellanza
  • Intende rimediare rapidamente all'assenza di una base legale in merito alla vendita dei sacchi dei rifiuti ufficiali, fissandovi un contenuto minimo, ovvero i prezzi, il luogo di vendita e il principio della contabilizzazione delle vendite a fini statistici?
  • Può dirci se i sacchi dei rifiuti ufficiali sono venduti a prezzo di costo o a prezzi di mercato? A quali fini viene utilizzato l'eventuale ricavo?
  • Per quale motivo il sistema sperimentale dura ormai da oltre un anno e raggiungerà probabilmente due anni? Un solo anno non sarebbe bastato per verificare l'efficacia del sistema nella lotta contro il "turismo del sacco"?

Grazie per l’attenzione e cordiali saluti.

Per il Gruppo Lega-UDC-Ind.

Luca Paltenghi
Marco Burkhard, Paola De Gaudenzi

Interpellanza – Informazione e trasparenza a favore del Cittadino

12 gennaio 2013

Onorevole signor Sindaco,
Onorevoli signori Municipali

Premessa
La salute di una democrazia si misura anche da quanto uno Stato è trasparente sulle proprie attività e da quanto la popolazione ne è informata. Vi sono accorgimenti che l’ente pubblico stesso, a qualsiasi livello, può prendere sulla sola base del buon senso, mentre per altre situazioni è la legge a prescrivere come agire.
A livello svizzero vi sono in vigore già da tempo la Legge e il Regolamento sul principio di trasparenza dell’amministrazione, mentre a livello cantonale vi sono finalmente in vigore dal 1° gennaio 2013 la Legge sull’informazione e sulla trasparenza dello Stato (LIT) e il relativo Regolamento (RLIT). La nuova legge è importante perché “sostituisce al principio della segretezza con riserva di pubblicità il principio della pubblicità con riserva di segretezza” (cf. www.ti.ch/trasparenza). Inoltre, “[l]e autorità informano la popolazione sulle loro attività ove sussista un interesse generale e non vi si opponga un interesse pubblico o privato preponderante”; “[l]’informazione dev’essere adeguata, chiara e rapida” (art. 5 cpv. 1 e 2 LIT).
La mancanza d’informazione e la conseguente assenza di controllo pubblico provocano malessere nella popolazione, borbottii più o meno giustificati, distaccamento dalla realtà locale, disinteresse verso la vita politica, antipolitica e interrogazioni o interpellanze che potrebbero essere evitate.
Attualmente, constatiamo che a Magliaso la popolazione è poco informata su quanto avviene a livello comunale, fatto salvo qualche volantino relativo a manifestazioni e alle informazioni pubblicate all’albo comunale o sul sito internet. Numerosi menu sul sito internet sono costantemente vuoti, tra i quali citiamo i menu “manifestazioni”, “comunicati stampa”, “mozioni”, “interpellanze”. Sui media capita raramente di leggere notizie concernenti Magliaso, nemmeno quando il Municipio presenta un preventivo, un consuntivo o un messaggio importante o quando vi è una seduta di Consiglio comunale, al contrario di altri comuni anche più piccoli. Il Cittadino più solerte può tenersi informato tramite il breve estratto delle risoluzioni delle sedute di Consiglio comunale e i messaggi municipali pubblicati per un certo tempo sul sito comunale (e all’albo, per le risoluzioni), ma quanti lo fanno realmente? Il Municipio sembra perseguire una strategia comunicativa pressoché nulla, non al passo con i tempi e con le odierne tecniche di comunicazione politica, ma piuttosto adatta ad un sistema feudale, dove i pochi decidono in gran segreto per tutti. Questa strategia sembra confermata anche da quanto annunciato nella seduta di Consiglio comunale del 19 novembre 2012, in cui il Municipio diceva di preferire “una divulgazione mediatica ‘di basso profilo’”, chiedeva ai presenti di ricordare la filosofia del “risolvere i problemi in casa propria” che darebbe sempre buoni frutti ed esortava a non rovinare la reputazione di Magliaso e a non contribuire “a far divenire i giornalisti dei giornalai”!
Una moderna strategia di comunicazione invece vuole che un ente pubblico informi ed interagisca in quanti più modi possibili con i propri abitanti (comunicati inviati ai media cartacei e online, sito internet, newsletter, bollettino comunale). Inoltre, il moderno concetto di “Open government” chiede che l’ente pubblico sia aperto e trasparente sulle proprie attività e sulla propria struttura e organizzazione, garantendo quindi un vero controllo pubblico sul suo operato, in particolare anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie.
Il concetto di “Open government” si sposa con la filosofia della LIT menzionata all’inizio della presente interpellanza. La legge, che si applica tra gli altri anche “alle Assemblee comunali, ai Consigli comunali e alle loro commissioni, ai Municipi e alle amministrazioni comunali” (art. 2 cpv. 1 let. d LIT), all’art. 5 cpv. 3 indica chiaramente che “[l]e autorità comunicano le loro informazioni attraverso i media”. Il RLIT precisa all’art. 4 che le autorità informano la popolazione e i media pubblicando “su Internet le informazioni sugli ambiti e sugli affari importanti che rientrano nella loro sfera di competenza” e pubblicano “al più presto su Internet i documenti ufficiali d’interesse generale o ritenuti importanti, se ciò non comporta un dispendio sproporzionato e la pubblicazione su Internet non è contraria ad alcuna disposizione legale”.
Nel nostro piccolo, il nostro Gruppo cerca di applicare questi principi di apertura e di trasparenza nella propria attività politica, informando la popolazione tramite i media e tramite un volantino già distribuito in un’occasione.
Anche per quel che concerne le commesse pubbliche, la legislazione in vigore richiede trasparenza. Infatti, l’art. 7 cpv. 3 della Legge sulle commesse pubbliche (LCPubb) del 20 febbraio 2001 indica che “[i]l committente rende annualmente pubblica la lista delle commesse aggiudicate a invito o incarico con importi superiori a fr. 5’000.--".
Sottolineiamo infine che le richieste contenute nell’interpellanza non vogliono essere un aumento del carico di lavoro per l’amministrazione comunale; a ben guardare infatti, se fatte regolarmente, si tratta di semplici operazioni che richiedono pochi click del mouse o qualche decina di minuti a dattilografare sulla tastiera. Anche il dispendio finanziario è tutto sommato limitato.

Alla luce di queste considerazioni, avvalendoci della facoltà data dagli art. 66 LOC e 28 ROC, ci permettiamo quindi di sottoporre al lodevole Municipio la seguente


Interpellanza
  • Intende attivarsi per distribuire periodicamente in forma scritta (2-4 volte l’anno) a tutti i fuochi del comune un bollettino comunale e per inviare regolarmente una newsletter a chi si sarà iscritto tramite il sito comunale?
  • Intende informare regolarmente i media (e di riflesso il Cittadino) in merito alla presentazione dei principali Messaggi municipali (preventivi e consuntivi, investimenti principali) e alle decisioni del Consiglio comunale?
  • Intende tenere sempre aggiornato il sito comunale, con la pubblicazione in particolare delle seguenti informazioni (oltre a quelle già presenti oggi)?
    • Nominativi dei delegati delle commissioni e delegazioni giusta gli art. 68 e 69 ROC, dei delegati giusta l’art. 73 ROC e dei rappresentanti e supplenti nei Consorzi ed Enti
    • Interrogazioni presentate
      • Interpellanze, scritte e orali (attualmente menu sul sito comunale laconicamente vuoto)
      • Risposta del Municipio ad interrogazioni ed interpellanze
      • Mozioni (attualmente menu sul sito comunale laconicamente vuoto), relativi rapporti della commissione e rapporti preliminari del Municipio, Messaggio municipale
      • Rapporti delle commissioni del Consiglio comunale sui MM
      • Estratto delle risoluzioni del Consiglio comunale, senza che vengano cancellate dal sito dopo un certo tempo come avviene ora
  • Intende pubblicare online le informazioni relative all’avanzamento dei cantieri comunali e degli investimenti approvati (in particolare nome del cantiere/investimento, data d’inizio dei lavori, costi preventivati e credito approvato, stato d’avanzamento dei lavori e utilizzo del credito, data di chiusura, costo finale, eventuali ritardi o conclusione anticipata)?
  • Intende rendere pubblica annualmente la lista delle commesse pubbliche giusta l’art. 7 cpv. 3 LCPubb, ad esempio sul sito comunale e/o sul portale simap.ch (il sistema informativo delle commesse pubbliche in Svizzera), raggiungibile per gli interessati tramite un link dal sito comunale?
  • Vi sono altri aspetti dell’attività comunale, non a conoscenza degli interpellanti, che invece il Municipio pensa possano essere di pubblico interesse, nel pieno rispetto dei principi della trasparenza e dell’informazione?

Grazie per l’attenzione e cordiali saluti.

Per il Gruppo Lega-UDC-Ind.

Luca Paltenghi
Marco Burkhard, Paola De Gaudenzi